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Recensione Dual Mike, il microfono tra passato e presente

midland Dual Mike

Dai radioamatori degli anni '70, all'app con microfono bluetooth, le radio si evolvono in un qualcosa che sembra arrivare dal passato. Nell'era dei Messanger maneggiare un microfono collegato allo smartphone suona strano. Eppure l'idea è piuttosto geniale e mette d'accordo gli smanettoni di internet e app, così come le precedenti generazioni amanti del microfono con il tastone da premere per parlare (a turni).

Midland Dual Mike

In confezione:

  • microfono
  • supporto per fissarlo con il biadesivo 3M in confezione
  • cavo di alimentazione micro USB
  • manuale anche in italiano con adesivi vari

Per iniziare si scarica l'app CBTalk, compatibile con iOS e Android e si abbina il microfono via bluetooth come qualsiasi auricolare e l'audio inizierà a sentirsi dal microfono. L'app funziona anche se in background e questo permette di usare normalmente il telefono mentre si ascolta/usa il dispositivo, magari avendo sia il navigatore che la radio. Premendo il microfono si parla e rilasciandolo si sentirà l'audio delle altre persone.

Il microfono Midland Dual Mike ha un tasto grosso di lato e due tasti superiori, sulla destra la porta micro USB con cui ricaricarlo. Sul retro l'attacco per agganciarlo con il supporto in confezione.

Le modalità di Dual Mike

Dual Mike Microfono CBAppena fatto l'accesso all'app una voce preregistrata spiega come funziona e quali sono le regole, in testa alle quali cortesia, educazione e rispetto. Blacklist e moderatori assicurano il rispetto delle regole. Ci sono due modalità: gruppi e CH.

La modalità Gruppi è un po' come una radio in cui si ascoltano le conversazioni ma si può anche partecipare premendo il pulsante per parlare. Gli argomenti vengono scelti di volta in volta dai partecipanti stessi che in maniera naturale portano le conversazioni da una parte all'altra. Tutti possono ascoltare ma solo i possessori di Dual Mike possono parlare. Per parlare si preme il microfono e si tiene premuto fino a quando non si ha terminato di parlare. Per parlare occorre inserirsi nella conversazione quando chi sta parlando ha terminato. Si sente un suono quando la persona termina. Si può parlare solamente uno alla volta e il nome di chi sta parlando appare al gruppo che quindi sa, al di la della voce, chi sta parlando. Non accavallarsi era infatti la caratteristica principale delle radio degli anni '70, '80, '90.

La modalità CH invece è pensata per parlare con chi è attorno, ha 80 canali su cui si può scegliere di parlare con tutti (chi è in torno a te) da 1 a 100Km. In questa modalità puoi usare la funzione link per agganciarti ad una persona specifica e parlare con rapporto 1:1. Il calcolo dei 100Km avviene con il GPS del telefono.

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Chi e di cosa si parla?

Negli ultimi due giorni ho sentito parlare di località pugliesi, siculi, tradizioni culinarie e lavoro. Un po' di tutto insomma. Si trovano utenti automobilisti, motociclisti, camperisti, camionisti, ma anche autisti soccorritori e non autisti che si divertono così. Ogni utente ha un suo profilo ed è possibile interagisci. Non è uno strumento per incontri, certamente no, è uno strumento per chiacchierare senza i social, senza metterci la faccia ma mettendoci almeno la voce.

Naturalmente il dispositivo funziona anche come cassa audio bluetooth e vivavoce, ma il meglio lo da sicuramente se usato con la sua app.

Conclusioni

Nel complesso è un prodotto di nicchia che - a differenza dal passato - usa canali digitali e un'app per funzionare. Pro e contro della cosa, tra cui il cellulare che si scarica prima a furia di fare streaming e traffico dati che consuma (ma non molto a dire il vero). Se volete fare un regalo tech a un vecchio radioamatore questa può essere un'idea, o lo amerà ricordando tempi passati o ve lo lancerà dietro sconvolto dall'ammodernamento.

Su Amazon si trova a poco più di 100€, un prezzo che per qualità dei materiali, affidabilità e funzionamento, li vale tutti.

Articolo di Marco Galassi